Storie

Gina Marca, un’italoamericana nel sud della Florida

di BARBARA SALANI e ILARIA SERRA

Boca Raton, nel sud della Florida, e’ luogo di riposo per molti italoamericani di successo che nascondono il loro ricco passato in case lussuose. Appena si entra in casa Nestico, una villa sull’acqua, si viene accolti da una scalinata in marmo a forma di S con ringhiera in ferro battuto.  Racchiuso nella rotondita’ della scala, un pianoforte a coda sorregge i ritratti di Gina Marca, la padrona di casa. Ora vive qui con il marito, Michael Nestico, farmacista in persione, figlio di un macellaio di origine calabrese, ma in gioventu’ era una star del bel canto.

Michael e Gina si incontrarono nel New Jersey dove Gina, appena adolescente, cantava in concerti pubblici e privati per aiutare economicamente la sua famiglia. Il loro primo appuntamento ebbe un risvolto imbarazzante. Fu in un locale dove Gina si doveva esibire in un convegno di medici. Michael rimase sul retro poiché non voleva che Gina si sentisse a disagio. Quando Gina salì sul palco, non riuscì ad emanare nessun suono: la sua bella voce non usciva più! Questa situazione era molto imbarazzante e stressante per Gina, che era disperata. I medici la attorniavano per aiutarla, mentre Michael rideva nelle ultime file. Dopo 45 minuti, un sorso di whiskey scozzese, rimise in sesto Gina che iniziò a cantare con la sua voce forte e chiara.

Il vero nome di Gina è Genoveffa, come sua nonna. Nacque in New Jersey nel 1938. Suo padre Tommaso Marcucci era un emigrante da Montesilvano, in Abruzzo, dove possedeva un terreno che produceva pesche, uva e vino. Egli però sognava di attraversare l’Oceano Atlantico e di sbarcare in America. Si narra ancora il suo viaggio miracoloso: prima di partire, consultò un certo Sant’Antonio, un contadino di Cappelle sul Tavo che aveva contatti con Gesù e aveva il dono della bilocazione come Padre Pio. Sant’Antonio predisse che Tommaso sarebbe arrivato e che sarebbe andato tutto bene, se avesse mantenuto la fede. Tommaso era molto spirituale e un buon cristiano. Lasciò l’Italia come clandestino, e salpò su una nave mercantile. Visse in una scatola sotto il bidone del carbone, respirando attraverso un tubo per l’aria fresca e ricevendo il cibo dopo tre colpi sul coperchio. Dopo 15 giorni di sofferenza, arrivò finalmente a Ellis Island, a New York negli anni ’20… come aveva promesso Sant’Antonio, che gli apparve la sera prima dell’arrivo. Trovò lavoro come sarto e fu impiegato da un illustre sartoria di New York, chiamata Ripley Clothes, dove cuciva le maniche delle giacche da uomo. Tommaso non imparò mai bene l’inglese.

La madre di Gina, Jennie Lipari, nacque a Passaic, nel New Jersey. Suo padre, Cristoforo Lipari (detto Croce), un emigrante siciliano, divenne redattore del Herald News. Jennie parlava e scriveva un inglese perfetto. La famiglia di Jennie era istruita, tutti gli uomini erano alti, belli, biondi e con gli occhi azzurri. Ogni sera un uomo di chiesa veniva a casa loro, leggeva la Bibbia e pregavano tutti insieme. Facevano parte del Sacro Cuore di Gesù a Passaic, NJ. Jennie decise di scrivere la biografia di suo marito Tommaso Marcucci e la famiglia Nestico tutt’oggi conserva quei manoscritti come una preziosa reliquia. Dal loro matrimonio nacque Gina nel 1938, figlia unica.

Da ragazza, Gina studiò in Italia per due anni con una famosa insegnante di canto, Elena Di Gaetano di Pescara, che insegnava a La Scala, a Milano. Da cantante professionista, dovette cambiare il suo cognome da Marcucci a Marca per facilitare la pronuncia. Ricorda quei giorni come ‘Happy Days’, poiché ha potuto cantare per la Radio RAI in Italia, e si è esibita più volte cantando i ruoli principali in Bohème, Tosca, Madame Butterfly, Aida, La Wally e Faust. Cantò anche nei teatri di Montesilvano e di Pescara, dove la famiglia italiana la seguiva con orgoglio. Negli Stati Uniti cantò nelle radio italiane WOV e WHO, nei teatri del New Jersey e di New York, inclusa Carnegie Hall nel 1959. Gina si è esibita con il famoso cantante italiano Claudio Villa a New York, e più volte nel 500 Club di Atlantic City, di proprietà di Frank Sinatra, cantando a fianco di Dean Martin, Frank Sinatra e Shirley MacLaine, che la trattavano come una figlia. Sua madre non la lasciava mai sola, partecipava a tutte le sue esibizioni, cuciva e ricamava tutti i suoi abiti da concerto che Gina conserva ancora.

Gina ha anche cantato per l’Air Force Space e per il governo degli Stati Uniti, per rallegrare le truppe americane, fino alla base militare di Thule, in Groenlandia.

La carriera di Gina Marca e’ stata intensa ma breve. Dopo il matrimonio, Gina si è dedicata completamente alla famiglia e alla farmacia del marito. Ora canta nella chiesa di Saint Joan of Arc e custodisce i suoi ricordi di gloria nella maestosa villa di Boca Raton.

(In copertina: illustrazione di Massimo Carulli)

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